“Il ruolo di Invitalia nella diffusione della cultura della sostenibilità” è stato il tema del panel degli stakeholder di Invitalia, che si è tenuto a Roma il 3 dicembre 2024.
Organizzato con il supporto scientifico della Bologna Business School, il panel ha visto la presenza di circa 60 partecipanti che, divisi in 3 tavoli di lavoro, si sono confrontati sul tema per definire nuove soluzioni attraverso cui l’Agenzia può favorire la diffusione di una cultura della sostenibilità nella PA, nelle imprese e nella catena del valore di Invitalia per rafforzare la costituzione di una community degli stakeholder.
“Invitalia ha iniziato da tempo un percorso di allineamento e di continuo miglioramento della propria attività, che ha portato, prima all’approvazione della Policy di sostenibilità nel 2023 e poi del Piano strategico di sostenibilità 2024-2026, che segna il passaggio da un approccio rendicontativo a uno strategico, orientato alla realizzazione di risultati tangibili. Questo incontro rappresenta una tappa fondamentale per l’aggiornamento del Piano, un momento di ascolto e di confronto con i nostri stakeholder per comprenderne aspettative ed esigenze, favorire lo scambio di opinioni e identificare le migliori pratiche – ha detto Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato di Invitalia
Dal lavoro dei 3 tavoli è emersa con forza l’idea che Invitalia sia un punto di snodo e di connessione tra Pubblica amministrazione, sistema delle imprese e territorio. Nell’ambito del suo ruolo di attuatore di politiche definite dalle pubbliche amministrazioni, infatti, lavora su tre dimensioni: gli incentivi alle imprese, la realizzazione di infrastrutture pubbliche con rilevanti impatti sui terrori e l’assistenza tecnica alle amministrazioni.
Per svolgere al meglio il suo ruolo di “connettore”, Invitalia deve lavorare su 3 fattori:
- investire sulle competenze, poiché il tema della sostenibilità è un’enorme contenitore di fabbisogni di competenze: giuridiche (la normativa in termini di sostenibilità è in continua evoluzione), tecnologiche (la sostenibilità è investimenti in nuove tecnologie a supporto delle transizione ambientale), rendicontative (il tema del corretto utilizzo dei dati non finanziari nella intera catena del valore assume un crescente importanza)
- investire sugli strumenti, puntando sull’innovazione degli incentivi e dei bandi di gara per aiutare le Pmi ad affrontare i temi della sostenibilità. Le piccole imprese, infatti, devono essere messe in condizioni di investire sulla sostenibilità per rimanere vive all’interno delle catene del valore e per poter accedere a condizioni più favorevoli al sistema finanziario. Invitalia deve quindi mettere a disposizione delle piccole imprese non solo finanziamenti, ma anche servizi e sistemi di competenza che possano aiutare ad andare in questa direzione
- investire sulle tecnologie: rispetto ai temi della sostenibilità, l’intelligenza artificiale è uno strumento che aiuta e non spaventa. L’investimento sulle tecnologie può rendere l’Agenzia ancora più attiva in questo ruolo di snodo valorizzando il patrimonio di dati ed informazioni acquisite nella sua attività.
In conclusione, è emerso come per Invitalia e per le politiche pubbliche il PNRR abbia sancito un punto di svolta: per la prima volta i concetti della sostenibilità sono stati associati non ai singoli bandi ma alla natura stessa del fondo. Questo ha consentito di creare un patrimonio di competenze trasversali e comuni tra pubblica amministrazione e sistema delle imprese che deve essere valorizzato anche nell’attuazione di altri strumenti di programmazione delle risorse comunitarie e nazionali.