Oltre 7,6 milioni di euro per realizzare il secondo stralcio del MEIS, il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah. È quanto prevede la procedura di gara curata da Invitalia in qualità di Centrale di Committenza per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Segretariato regionale per l’Emilia Romagna.
Per presentare le offerte c’è tempo fino al 14 gennaio 2019, collegandosi alla piattaforma Gare e Appalti Invitalia.
Il Museo sorgerà nella zona sud-ovest di Ferrara, nell’area dell'ex complesso penitenziario ricompreso tra via Piangipane e via Rampari di San Paolo, costruito nel 1912 e dismesso nel 1992.
Composto da tre corpi di fabbrica (B, C, D), il museo sarà realizzato per stralci funzionali, il primo dei quali – afferente il corpo C – è stato inaugurato un anno fa. La procedura di gara in corso riguarda, invece il corpo denominato D.
L'edificio, che sarà ultimato entro il 2020, è stato ideato come un'unità funzionale indipendente di elevate capacità tecnico-prestazionali, collegato con un passaggio vetrato all'attuale sede espositiva del museo.
Di spiccato valore simbolico per il testo ebraico riportato sulle facciate strutturali vetrate, ospiterà gli accessi da via Rampari, il book-shop e le aree di ristorazione del complesso museale.
I lavori si inseriscono in un più ampio piano di riqualificazione urbana che coinvolge l’intera zona della Darsena, su cui sorgeva l’ex carcere, e punta a costruire un vero e proprio polo culturale.
La storia del Museo
Nel 2003 fu approvata all’unanimità la legge istitutiva del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. La scelta di Ferrara fu dettata dal fatto che è una città importante per la storia della cultura ebraica in Italia, nella quale è presente una significativa comunità ebraica. La scelta della sede del Museo è poi nata dalla volontà di recuperare un luogo di segregazione e di esclusione, collocato a breve distanza dall’area dell’ex ghetto, e farne uno spazio di inclusione con la città.
Nel 2007 l’Agenzia del Demanio ha consegnato il complesso al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per consentire la realizzazione del polo culturale del MEIS.
Il progetto complessivo
I lavori per il MEIS prevedono la costruzione di un complesso di edifici, a simboleggiare i primi cinque libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio), che ospiteranno sale espositive, biblioteca aule didattiche, book-shop e aree di ristorazione.
Il tema del libro viene poi integrato da spazi espositivi semplici e flessibili, adattabili a futuri allestimenti. Gli edifici-libro, sospesi per permettere una forte permeabilità visiva al livello del parco, accoglieranno le varie funzioni del museo scandendo lo spazio cinto dalle poderose mura perimetrali dell'ex area penitenziaria.
Al suo interno, il museo è stato interpretato come luogo dalle possibilità mutevoli. Il riferimento è il teatro con le sue variazioni scenografiche: come una serie di quinte i setti portanti dell'edificio consentiranno un uso variabile e libero degli spazi espositivi.
Passi salienti della Torah, riportati in bassorilievo o con lettere estruse, comporranno i prospetti dei volumi "libro" con la regolazione della luce all’interno.