A Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha firmato il protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli. Insieme al Premier, hanno sottoscritto il documento il Commissario Governativo per il rilancio di Bagnoli, Salvo Nastasi, il Presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, e l'Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri.
"Bagnoli sara' pulita e risanata. Lo dobbiamo ai napoletani ma soprattutto agli italiani che hanno speso quasi 300 milioni di euro in passato", ha dichiarato il Premier Matteo Renzi. "Questa e' una buona notizia e proprio per questo non so quanto sara' una notizia. L'Italia è all'avanguardia nella lotta contro la corruzione. Se riparte Bagnoli - ha aggiunto il Presidente del Consiglio - riparte Napoli, se riparte Napoli, riparte il Mezzogiorno, se riparte il Mezzogiorno riparte l'Italia, indipendentemente dalle valutazioni politiche".
"Abbiamo siglato un protocollo che ricalca in tutto e per tutto quello gia' realizzato per l'Expo, utilizzando lo stesso gruppo di lavoro, e utilizzando la Guardia di Finanza per i controlli. Quel gruppo ha funzionato molto bene, per questo lo abbiamo riproposto - ha dichiarato il Presidente dell'Anac, Raffaele Cantone - La sfida e' molto più significativa di quella dell'Expo perche' la situazione di Bagnoli è piu' complicata, ma ci crediamo".
Per il Commissario Governativo Salvo Nastasi "Bagnoli rappresenta una delle proirità assolute del governo. Uno degli obiettivi, oltre a rispettare i tempi che ci siamo dati, è quello di operare nella massima trasparenza e legalità. Il protocollo firmato con l'Anac va proprio in questa direzione".
La ricerca di un equilibrio compatibile tra legalità, efficacia e tempo è alla base del lavoro che stiamo facendo a Bagnoli e, da oggi, anche della collaborazione con l'Anac. Riproporre il modello già utilizzato con successo per l'Expo anche a Bagnoli garantisce non solo che gli interventi verranno fatti avendo l'ossessione del rispetto delle norme e della lotta alla corruzione, ma anche la focalizzazione sulla loro efficacia. E, infine, considerando il tempo la principale variabile da soddisfare - ha sottolineato l'Ammistratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri - Dopo 23 anni, alcune centinaia di milioni di denaro pubblico spesi e nessuno risultato visibile e definitivo, non c'è più spazio e non c'è più tempo da perdere o utilizzare malamente. Con questa logica e con queste premesse, tra pochi giorni avvieremo le prime tre gare pubbliche secondo le regole del nuovo codice degli appalti.