Da un appartamento sfitto e da ristrutturare in centro a Bologna ai vertici delle soluzioni Cloud più innovative a livello mondiale. Questa è la storia di Marco Moschettini, Stefano Onofri, Alessandro Cillario e Lorenzo Posani, quattro universitari che nel 2016 hanno fondato la startup Cubbit (https://www.cubbit.io/it/), con l’obiettivo di diventare uno dei più importanti fornitori di servizi cloud distribuiti, garantendo il più alto livello di privacy by design - senza fare uso di costosi e inquinanti data center.
Cubbit ambisce ad essere il nuovo cloud: distribuito e creato dagli utenti, che uniscono le forze per creare uno spazio di archiviazione collaborativo. Il cloud più privato, sicuro e sostenibile di sempre.
Partendo da una sede di 3 stanze, che venivano affittate su Airbnb la notte per potersi ripagare le spese, Cubbit è rapidamente passata a far lavorare insieme oltre 40 risorse altamente qualificate.
L’elemento che ha propiziato la nascita di questa startup è il fatto che i quattro fondatori hanno avuto modo di sviluppare e integrare i loro diversi talenti e saperi a stretto contatto, grazie anche all’ambiente del Collegio Superiore dell’Università di Bologna dove per cinque anni vivono insieme ingegneri, biologi, scienziati letterati, ecc., cosa che nei campus americani solitamente è la norma”, spiega l’attuale co-CEO Stefano Onofri - ex alunno del Collegio Superiore.
A fronte delle difficoltà legate all’inizio dell’avventura imprenditoriale, va evidenziato come il salto nella crescita di Cubbit avvenuto nel 2021 sia stato possibile anche grazie al finanziamento agevolato di oltre un milione di euro ricevuto con Smart&Start Italia, l’incentivo di Invitalia rivolto alle startup innovative. In merito all’esperienza complessiva con l’Agenzia, Stefano la vede così:
“L’accesso a Smart&Start Italia è stato fondamentale per finanziare una parte dell’ambizioso Business Plan che abbiamo concordato con gli investitori appena portati a bordo. L’incentivo anzi ci ha permesso di creare più coesione e convinzione tra gli investors.”
A luglio 2021 Cubbit ha infatti chiuso una raccolta di capitali di 7 milioni di euro (includendo l’incentivo), che ha visto protagonisti i più grandi investitori del panorama italiano insieme al reinvestimento di Techstars. Ha reinvestito anche Primo Ventures, fondo di Gianluca Dettori - primo investitore in Cubbit già nel 2016.
Nel 2018, Cubbit era infatti diventata la prima startup italiana ad essere oggetto di investimento da Techstars, uno dei top 3 acceleratori di Startup mondiali che conta 9 “unicorni” (ossia startup che raggiungono la valutazione di un miliardo di dollari) nel suo portfolio. Il lancio della sua campagna di crowdfunding nel 2019 raccoglie più di un milione di euro rendendola una delle startup più finanziate di sempre su Kickstarter, il sito web statunitense creato per fornire finanziamento collettivo per progetti creativi.
Nel corso del 2020 Cubbit ha distribuito i propri prodotti ai suoi primi 3500 clienti in oltre 70 paesi nel mondo, con più di 20 milioni di documenti protetti sulla propria infrastruttura distribuita: la prima in Europa. Grazie alla sua tecnologia abilitante per il Web 3.0, ha attirato l’attenzione di importanti investitori mondiali come Barclays e ricevuto numerosi riconoscimenti attribuiti da prestigiose organizzazioni quali Mastercard, TIM, Next Generation Internet, Climate KIC e la Commissione Europea.
Nel 2021 Cubbit è stata invitata a diventare membro di Gaia-X, l’associazione europea che sta scrivendo le regole del cloud europeo per raggiungere la sovranità digitale del continente. Inoltre, a Settembre 2021 ha vinto l’EIT Digital Challenge, ovvero la più rinomata competizione di startup deeptech in tutta Europa.