Con 72 dipendenti, un fatturato di 20 milioni di euro e una quota di export del 42%, la Joeplast è uno dei simboli della Sicilia che produce.
Nata nel 1979 a Casteltermini (Agrigento) dall'imprenditore Giuseppe Messina, è diventata leader in Italia nella produzione di imballaggi biodegradabili realizzati in Mater-bi (un derivato del mais di cui la società è concessionaria per il Sud Italia) e nella la produzione di imballaggi flessibili in polietilene, stampati fino a 10 colori in alta definizione.
Per arrivare a questi livelli Giuseppe Messina e poi il figlio Sergio hanno impiegato 35 anni di duro lavoro e di investimenti continui in nuova tecnologia. L'azienda ha un processo produttivo completamente integrato, così da controllare l'intera filiera della qualità e offrire un prodotto chiavi in mano. Ha puntato molto sulla frequente sostituzione degli impianti di produzione, con il duplice obbiettivo di aumentare la qualità del prodotto, la produttività per addetto e la produzione totale.
Il vero punto di forza della Joeplast, però, è stato ed è ancora quello di avere al proprio interno un team costantemente impegnato in attività di ricerca e sviluppo. Questa scelta ha permesso nel tempo anche di brevettare alcuni tipi di buste e imballaggi. Tra gli ultimi successi la creazione di sistemi easy open sugli imballaggi, realizzati attraverso un impianto laser ad altissima prestazione.
Il progetto è andato in porto grazie anche alla collaborazione con Invitalia che, gestendo gli incentivi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per gli investimenti innovativi (DM 6 agosto 2010), ha dato la possibilità alla Joeplast di industrializzare il processo, con un conseguente incremento di fatturato e soprattutto di export.
Nelle esportazioni in realtà l'azienda si afferma già a partire dagli anni '90. Dura oltre un decennio la conquista una grossa fetta del mercato francese: grandi quantità di shoppers Joeplast vengono vendute alla catena dei grandi magazzini Monoprix e alle lussuose Galeries Lafayette.
La società va a gonfie vele, ma a partire dal 2005 Messina decide un cambio di strategia: quasi scompaiono dalla produzione i sacchi e le shoppers che hanno fatto la fortuna della società e si punta tutto sugli imballaggi, soprattutto biodegradabili (per fazzoletti di carta, piatti e bicchieri di plastica e buste di sicurezza e per corriere).
Il cambiamento si rivela vincente e la società agrigentina cresce e si consolida nel mercato nazionale, ma soprattutto vede aumentare la sua quota di esportazioni che nel 2014 toccano il 40%, conquistando mercati importanti come Germania, Austria, Francia, Spagna e Polonia.