Tutto inizia una sera d'inverno, mentre Gianluca Selis e Ivan Acampora, napoletani, amici dai tempi del liceo, stanno vedendo Guerre Stellari in tv. A un tratto la conversazione tra i due vira sull'importanza della tecnologia che sta cambiando velocemente e irreversibilmente le nostre vite e le nostre abitudini. Hanno entrambi 25 anni, esperienze di studio e lavoro all'estero e genitori che hanno creato imprese, ma stanno cercando una strada alternativa e del tutto personale per diventare liberi professionisti.
La risposta la trovano proprio su Internet: Ivan, appassionato di tecnologia, convince Gianluca ad acquistare in America una stampante 3D. Siamo nel 2013 e in Italia non se ne vedono ancora. L'idea iniziale è quella di vendere oggetti di design personalizzati e crearsi un marketplace. Ma le idee non fanno in tempo a prendere forma che c'è una nuova possibilità all'orizzonte: presentare un business plan a Invitalia per accedere alle agevolazioni SmartStart Italia, dedicate alle imprese innovative.
Detto fatto, nasce la DeArtis Digitale, ma non tutto fila liscio: i tempi di relizzazione del progetto non corrono come il mercato delle nuove tecnologie; i macchinari che erano di punta a fine 2013 sarebbero diventati obsoleti nel 2014 e le stampanti 3D stavano diffondendosi rapidamente in Europa e in Italia, rendendo il mercato saturo e competitivo. Questo imponeva non solo un cambio di rotta nel business plan ma l'investimento di risorse finanziarie personali per non perdere il lavoro svolto fino a quel momento. Dopo alcune difficoltà di tipo burocratico e il no imbarazzato di un direttore di banca, i ragazzi sono sul punto di lasciare.
A sbloccare la situazione intervengono le famiglie e gli amici: Ivan e Gianluca trovano il sostegno finanziario necessario per partire e intanto inventano uno scanner particolare, costruito a mano: si tratta di una cabina contenente 100 macchine fotografiche che lavorano all'unisono, tutte collegate a un sistema centrale, regolato da un software. Basta uno scatto e dalla riconversione di 100 foto e il workflow successivo (che collega i punti in comune tra le immagini) nasce il modello tridimensionale ottimizzato e predisposto per la stampa a colori in 3D. Nascono così i MINI ME, statuette umane, di varia misura, con la qualità di un'immagine fotografica a colori. Da soli o in gruppo (fino a 5 persone) è possibile entrare nello scanner e avere la propria statuina in 4-5 ore. Ma siamo solo all'inizio.
DeArtis Digitale, grazie anche alla sua capacità di fare rete, punta sempre più in alto: è tra i partner di Exclusive, un gruppo di imprenditori nato a Posillipo, che opera in sinergia nei più diversi campi, dall'arredo, al design, all'illuminotecnica, puntando all'eccellenza e al mercato del lusso. Inoltre, insieme all'Università Federico II di Napoli, ha messo a punto FORMA, un portale che vuole essere un incubatore per designer o utenti comuni che vogliono caricare i propri prototipi in 3D, condividerli con gli amici, farli valutare da una commissione di esperti ed eventualmente farli produrre, magari fondando un marchio. Infine, in collaborazione con Villa Pennisi in musica, ha appena dato il via al contest Design to play rivolto a designer che dovranno realizzare un leggio musicale utilizzando le tecnologie digitali. Come dire che il Made in Italy si reinventa anche grazie all'artigianato digitale.