Okolab è una società nata nel 2003 dal lavoro e lo studio di 4 ingegneri chimici dell'Università Federico II di Napoli. Il suo primo prodotto, poi sviluppato e perfezionato negli anni, è stato un incubatore da microscopio, uno strumento utile soprattutto al mondo della ricerca oncologica di base, per mantenere le cellule vive, in determinate condizioni climatiche, e consentire lo studio dei fenomeni cellulari nel tempo.
Mentre il prodotto negli anni è andato affinandosi e differenziandosi, la Okolab nel frattempo è cresciuta, in grandezza e ambizioni, spingendo i suoi soci fondatori a trasferirsi in uffici più grandi e adatti alle attività da svolgere: nel 2011 la società si trasferisce nell'incubatore di Pozzuoli, appartenente alla rete degli incubatori di Invitalia.
Da quel momento è un fiorire di attività e fatturato: anche accedere all'incentivo del Fondo rete incubatori, destinato alle aziende incubate, ha consentito alla società di investire in ricerca e sviluppo, aumentare e migliorare i controlli di qualità sul prodotto, avere nuovi spazi, ma soprattutto investire su una seconda linea produttiva.
Oggi la Okolab, oltre agli incubatori da microscopio, produce dei controllori di temperatura, lastre termiche in vetro riscaldante per ovuli e spermatozoi, che consentano - in condizioni climatiche ottimali - la fecondazione assistita o fertilizzazione in vitro.
Una nuova sfida dunque, che ha permesso alla Okolab di acquisire una nuova fetta (circa il 20%) di un mercato tutto in espansione, registrando negli ultimi anni un costante incremento del fatturato di circa il 40%. Oggi questa piccola impresa campana, i cui prodotti sono adottati in 7 delle più importanti università del mondo, ha aperto una filiale in California e ha competitor solo in Giappone, Germania, Svizzera e America.