Grazie al decreto ministeriale del 24 febbraio 2022, l’incentivo Smart&Start Italia offre alle startup già finanziate la possibilità di convertire parte del loro finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto.
Le startup in questione possono chiedere la conversione se nella società vengono realizzati investimenti in capitale di rischio nella forma di investimento in equity, ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity da parte di investitori terzi o di soci persone fisiche.
Elenco delle imprese ammesse alle agevolazioni
Come funziona la conversione del finanziamento
Come si presenta la domanda
Le startup interessate possono presentare domanda dopo aver ricevuto l’erogazione del saldo delle agevolazioni concesse.
In caso di operazioni di investimento nel capitale di rischio già perfezionate, la domanda dovrà essere inviata entro sei mesi dalla data di erogazione del saldo.
È possibile presentare domanda anche a fronte di operazioni non ancora perfezionate. In caso di valutazione positiva, l’investimento nel capitale di rischio dell’impresa dovrà essere perfezionato entro sei mesi dalla data del provvedimento di concessione.
Possono inoltre beneficiare del contributo le imprese già ammesse alle agevolazioni e che non abbiano completato la realizzazione dei piani di impresa da oltre ventiquattro mesi.
Caratteristiche del contributo
Il finanziamento agevolato è convertibile fino a un importo del 50% delle somme apportate dagli investitori terzi o da soci persone fisiche, comunque, non oltre il 50% del totale delle agevolazioni concesse alla startup.
Le startup ammesse al contributo devono prevedere una riserva indisponibile per la quota di contributo a fondo perduto da utilizzare per i primi cinque anni esclusivamente per la copertura di perdite e/o per aumenti di capitale. Terminati i cinque anni, la riserva diventa disponibile ed eventualmente distribuibile ai soci.
Smart& Start Italia interviene con la conversione se l’investimento nel capitale dell’impresa beneficiaria presenta le seguenti caratteristiche:
- l’importo dell’investimento non deve essere inferiore a 80.000 euro
- non determina una partecipazione di maggioranza, se effettuato da investitori terzi
- è detenuto per almeno tre anni dal perfezionamento.
Inoltre, l’investimento deve essere effettuato in denaro entro i cinque anni dalla data di concessione del provvedimento.
Se effettuato da soci persone fisiche l’investimento deve inoltre:
- determinare nuovi conferimenti e il conseguente aumento del patrimonio sociale
- essere aggiuntivo rispetto all’apporto di mezzi finanziari previsto nelle condizioni previste nel contratto di finanziamento.
Le modalità di richiesta sono stabilite dal Decreto 24 febbraio 2022 e dalla Circolare Mise n. 253833 del 4 luglio 2022.
Presenta la domanda di conversione del debito
Dal 14 luglio 2022 per richiedere il contributo le startup interessate devono compilare la domanda sottoscritta dal legale rappresentante con la documentazione allegata e inviare il tutto esclusivamente attraverso posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo smartstartitalia@pec.invitalia.it, inserendo nell’oggetto il numero di protocollo della domanda di finanziamento come segue: “Smart&Start Italia – domanda conversione finanziamento Prot. SSIxxxxxx” .
Ecco i documenti per presentare la domanda di conversione di una quota del finanziamento, suddivisa per tipologia di operazioni di investimento:
- Facsimile di domanda
- A seconda del tipo investitore (terzo o socio) e dell’operazione (perfezionata o non perfezionata) allegare una delle dichiarazioni sotto riportate:
- Dichiarazione non perfezionato investitori terzi
- Dichiarazione non perfezionato soci persone fisiche
- Dichiarazione perfezionamento investitori terzi
- Dichiarazione perfezionamento soci persone fisiche
Nel caso di investitore socio, è sufficiente la domanda con una delle dichiarazioni precedentemente descritte. In presenza di un investitore terzo, la startup deve allegare anche la documentazione preventivamente richiesta al soggetto, di seguito specificata a seconda della tipologia: gestore autorizzato, acceleratori e incubatori, business angels e family offices.
Nel caso di investitore terzo presentare i seguenti documenti:
DOCUMENTAZIONE PER INVESTITORI TERZI – GESTORI AUTORIZZATI
Per gli investitori terzi-gestori autorizzati, è necessario allegare il provvedimento di autorizzazione dell’autorità di vigilanza competente
DOCUMENTAZIONE PER INVESTITORI TERZI – ACCELERATORI e INCUBATORI
In caso di investimenti da parte di acceleratori e incubatori, è necessaria la seguente documentazione:
- Visura;
- Statuto;
- Autodichiarazione investitore – Acceleratori – Incubatori con allegati a dimostrazione di quanto indicato nell’autodichiarazione
DOCUMENTAZIONE PER INVESTITORI TERZI – BUSINESS ANGELS
In caso di investimenti da parte di business angels, è necessaria la seguente documentazione così suddivisa:
Se soggetti fisici appartenenti ad un’associazione di categoria:
- Autodichiarazione investitore - Business Angel - Persona fisica;
- Documento di appartenenza alle associazioni di categoria.
Se soggetti giuridici appartenenti ad un’associazione di categoria:
- Statuto;
- Visura;
- Autodichiarazione investitore - Business Angel - Società giuridica;
- Documento di appartenenza alle associazioni di categoria.
Se soggetti fisici non appartenenti ad un’associazione di categoria:
- Curriculum Vitae;
- Autodichiarazione investitore - Business Angel - Persona fisica;
- Allegati, a scelta dell’investitore, a dimostrazione degli investimenti attivi, del track record consolidato e delle competenze, professionalità e capacità come indicato nell’autodichiarazione.
Se soggetti giuridici non appartenenti ad un’associazione di categoria:
- Statuto;
- Visura;
- Curriculum Vitae di tutti i soci;
- Autodichiarazione investitore - Business Angel - Società giuridica;
- Allegati, a scelta dell’investitore, a dimostrazione degli investimenti attivi, del track record consolidato e delle competenze, professionalità e capacità come indicato nell’autodichiarazione.
DOCUMENTAZIONE PER INVESTITORI TERZI – FAMILY OFFICES :
In caso di investimenti da parte di family offices, è necessaria la seguente documentazione:
- Visura;
- Statuto;
- Autodichiarazione investitore - Family Offices;
- Allegati, a scelta dell’investitore, a dimostrazione della qualifica come investitore professionale, numero minimo di investimenti, investimenti attivi, del track record consolidato e delle competenze, professionalità e capacità come indicato nell’autodichiarazione.