Le startup possono chiedere il contributo in presenza di operazioni in equity o quasi equity da parte dei seguenti investitori:
- incubatori certificati: ai sensi dell’art. 25, comma 5, del decreto legge n. 179/2012, come definiti dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico 22 dicembre 2016
- acceleratori: società che supportano lo sviluppo di altre società, tipicamente startup, attraverso programmi che includono servizi professionali e opportunità di finanziamento, per rafforzarle in un mercato altamente competitivo
- innovation hub (inclusi DIH): rete di soggetti con il compito di stimolare e promuovere la domanda di innovazione, rafforzare il livello di conoscenza delle tecnologie digitali, aiutare le startup a crescere avvalendosi di un network di attori dell’innovazione appartenenti al mondo della ricerca e dell’impresa
- organismi di ricerca: soggetti senza scopo di lucro con la finalità principale di svolgere attività di ricerca di base, ricerca industriale o sviluppo sperimentale e di diffonderne i risultati mediante l’insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di tecnologie
- investitori qualificati: come individuati dall’articolo 100 del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e successive modificazioni e integrazioni
- business angels: investitori privati che supportano la nascita e il primo stadio di sviluppo dei progetti imprenditoriali, apportando capitale e capacità gestionali